“E' difficile guidare ai limiti, ma ancora di più è il riconoscerli.”

 Avete mai provato a descrivere la felicità? 

Io si, tante volte, non sono mai riuscita a trovare delle parole diverse per raccontarla, oltre i dati anagrafici di qualcuno. 

Per me la felicità, è nelle persone, che stanno bene, che mi circondano, che mi danno la forza di credere che il mondo si regga sull'amore, non solo su tutto ciò che conosciamo. Persone che mi fanno credere che ancora, il vero motore della vita, siano le mani tese a tirare in piedi chi è caduto. Mi hanno rimesso in piedi molte persone, in questo periodo, alcune in maniera totalmente inaspettata, si sono imposte nelle mie giornate, altre non mi hanno delusa, come non hanno mai fatto da quando mi hanno sfiorata la prima volta. 

La felicità è scoprire di non aver davvero contagiato nessuno, di aver avuto molta paura, pensato al peggio, ed aver scoperto, che una mamma sa sempre tutto, anche le cose che sembrano non essere possibili, lei le sente, soprattutto se è una madre speciale di una ragazza infinitamente bella. Quel cordone ombelicale continua a produrre degli ottimi risultati. 

La felicità è avere scoperto che, alcune persone, gioiscono più di te, per la tua uscita dal tunnel e, solo molto dopo, la tua felicità è il risultato del tampone, negativo, e del peggio ormai concluso. 

Perché molto dopo? 

Perché non sarebbe stato possibile rimanere lucida, in alcuni momenti, senza qualcuno più coraggioso che ti facesse aggrappare alla sua speranza, ricordando quante ne avesse superate, anche prima di te. Essere simili nel cammino, aiuta a sentirsi meno soli. 

Perché non avere la possibilità di condividere ciò che hai vissuto con qualcuno capace di sorreggerti, non avrebbe avuto lo stesso risultato, mi sarei sentita sola e sconfitta, dalla vita e non dal Virus. 

Perché il vero dolore nell'isolamento, resta la solitudine, in un momento di grandi fragilità, per questo decido di donare, il plasma, la mia presenza, la mia esperienza, a chiunque, perché sorridere ci aiuta a far ridere chi ci guarda. 

Ho vissuto sempre donandomi per gli altri, ho compreso che chi ti vuole bene davvero ti protegge, ma poi crolla, perché ha bisogno di te, e tu devi essere forte, anche quando il destino sembra continuare a colpire duro, per risalire. Solo così, una settimana iniziata con un incubo, può finire svegliandoti. 

Oggi, mi ritrovo, a trentacinque anni, con una triste realtà appena conclusa, con giusto un po' di burocrazia da svolgere, e tante domande senza ancora risposte, nonostante il tempo che ho avuto per pensare. Non so perché alcuni eventi, che avevo immaginato, io non li abbia vissuti e ne abbia vissuti altri, non so perché sono capace di rovinarmi sempre i pensieri, con la paura, è una mia prerogativa, ma di una cosa sono certa: sono felice, perché nella vita, ho sempre dato, o cercato di dare, alle persone che attraversavano la mia, la parte migliore di me: un aiuto, un conforto, semplicemente la presenza, e chi ho perso per strada, quasi sempre, è stato ricostruito nel mio cuore con altre forme. 

Sono stata capace di fare bene ogni cosa che ho fatto, ed anche nelle cose che ho distrutto, ho mantenuto sempre al primo posto, la mia volontà. 

Ho ancora molta paura, mille muri in piedi intorno a me, che rimarranno nella mia anima, forse per sempre, forse finché qualcuno non riuscirà a guardare in uno spazio piccolo, tra i mattoni, rimasti più lontani, e lì, inserendo con coraggio una leva, riescirà a far crollare tutto. 

Io credo che, nonostante i mondi che ho distrutto e ricostruito, ho ancora il coraggio di credere negli altri, nella vita, nel tempo, nelle cose giuste al momento sbagliato, forse sarà difficile, sicuramente io sono la parte più complessa di tutto, ma ho incontrato sorrisi che mi hanno concesso di essere felice, qualcuno è rimasto, qualcuno è andato, ma io, oggi più che mai, ne ho compreso il valore. 

Ridere mi aiuterà ad avere meno paura, a fare pace con le mie debolezze, un passo per volta, credo, riuscirò ad arrivare un po' più lontano di quanto sia riuscita fino ad ora, che poi lontano per me è, essendo, semplicemente, nel cuore di chi amo, di chi mi attraversa. 

Esistono infinite forme, infiniti modi, infinite sfumature, vorrei lasciare un po' da parte questo bianco e nero che mi porto dietro dopo un grande dolore, perché la felicità è nelle persone, dentro di noi, in ciò che doniamo senza volere nulla in cambio, e nei piccoli attimi indimenticabili, che ci dedica la vita, tra una battuta d'arresto ed un momento infinito in una realtà che può anche finire. 

A volte, i migliori per sempre, durano il tempo di un bacio. 




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