Positivo ed in attesa di pizza

 Cosa succede ad una persona che scopre di essere stata a contatto con un caso positivo al Covid-19, in un momento in cui la popolazione è in ginocchio e la sanità calabrese allo sbando, non che ci fossero dei momenti negli ultimi anni che io ricordi dove la sezione Sanità nella mia Regione funzionasse, è solo che oggi, essendo sotto gli occhi di tutti, il discorso fa clamore, fa incazzare e fa anche forse mettere in moto certi meccanismi per ristabilire la cosa. Non so in realtà se davvero sarà così, siamo un popolo senza memoria, dice sempre un mio amico che forse l'avrà rubata a Sandro Pertini, ma non sono certa, diciamo che è comunque vero, quindi immagino tutta questa gente sconcertata per un sistema sanitario assente, che dopo il Covid tornerà a fare guerre infinite per trovare i Nutella Biscuits o le scarpe della Lidl, tra un voto comprato ed un amico dell'amico, ma non era quello il punto centrale del mio discorso, il vero era immaginare cosa succede ad una persona di coscienza che incontra sul proprio cammino il Covid, tipo me. 

Rabbia, sgomento, paura, auto flagellazione, frustate nella schiena e domande che variano dal perchè eri lì in quel momento, al come sia potuto succedere, mascherina, igienizzante, distanza, eppure il Covid era a meno di un metro da te. 

Step 2: pianto isterico e mappa di tutti i contatti nella tua testa, cerchi di ricordare chi hai sfiorato, salutato, visto senza mascherina, con mani igienizzate e non, senza attenzione, con scarsa attenzione, abbastanza attento, livello A-B-C... 

Step 3: magari facciamo un tampone, rapido ma non troppo, perchè l'incubazione, la sintomatologia, la carica virale, i giorni, le ore, la pace nel mondo, ed anche sticazzi. 

Step 4 (per gente di coscienza): auto isolamento fino al tampone rapido che risulterà negativo. 

Sensazioni: 

Gioia, chiamata a tutto l'albero genealogico, anche alle foglie cadute in terra e ripresa di una vita pseudo normale per quel che si può dire in una zona rossa in piena seconda ondata, però quasi quasi vado ad abbracciare i miei e tranquillizzarli. 

Lo step 5 arriva dopo 5 giorni dal tampone e 10 dal contatto con soggetto che ancora ha sintomi ma non ha risultati asp, nel test rapido risulta negativo, quindi i miei sintomi li chiameremo raffreddore, ma facciamo comunque un nuovo tampone, positivo. 

Abbiamo all'appello, un contatto con tutte le attenzioni richieste: distanziamento, mascherina ecc, un tampone negativo, un raffreddore, dopo più di 10 giorni un tampone positivo, una impossibilità ad avere subito un supporto al test-rapido che possa davvero far comprendere la situazione, una nuova chiamata a tutto l'albero genealogico dell'albero genealogico delle foglie cadute a terra d'autunno.

Step 6: ansia, il pensiero va ai genitori, alle persone che ci hanno incontrato, ai fragili, alla tastiera del pc che potrebbe essere infetta, al respiro che potrebbe diventare più corto, alla frutta che non hai in casa perchè la vitamina C serve ma agli altri, ai dolori che non hai ma avverti, e dopo un primo periodo di sbandamento inizi a prendere consapevolezza di tutto: 

punto 1 (gli schemi mentali e la numerazione in questo momento della mia vita sono essenziali alla mia lucidità mentale): ho il COVID, le persone che mi sono state vicino potrebbero avere il Covid, aspettiamo 5 giorni per fare un test-rapido a meno che non appaiano i sintomi, mentre chiamiamo il medico curante, informiamo tutti, attendiamo che la Signora Sanità venga a farci un tampone molecolare anche a questo punto più attendibile di Mister test-rapido, prima negativo, ma forse perchè al quarto giorno, forse perchè subito, forse perché... poi positivo, nel mentre la farmacia ha già attivato la consegna di un antibiotico che comunque tracanniamo come l'ultima Bjorne di una lunga serie quando ti ha mollato il tuo ex, 

punto 2 bisogna attendere, il tempo, il maledetto tempo che deve passare, non puoi saperlo oggi, perchè per i tamponi molecolari c'è una lista infinita, perchè un test rapido fino a X giorni non ha validità, ma quando vai a fare il test non lo dicono, lo dicono quando tu chiedi loro come mai sia successo: "mmm, forse perchè sai... 72h non bastano", e tu pensi "sti cazzi l'ho già scritto?"

punto 3 ho un virus in corpo di cui tanto si parla, che tante morti ha fatto, che ha messo in ginocchio il mondo intero, è dentro di me, ha quasi distrutto il mio lavoro, la quotidianità di tutti, i sogni di ognuno, i progetti, la Pasqua, il Natale, ha instillato in ognuno di noi timore per i più deboli, per il prossimo, per le persone che amiamo, al "positivo" mi è passato davanti agli occhi il volto di mia madre, di mio padre, mentre ci preoccupavamo di come riaprire le attività, di come avrei fatto a vivere senza il mio lavoro, del perchè questa seconda ondata abbia di nuovo toccato la nostra libertà anzichè essere preparati in maniera diversa, il Covid è entrato nella mia vita, nella mia serenità, nei miei pensieri, nella cosa più cara che ho: la mia famiglia. 

Tutto è in secondo piano oggi rispetto al resto, oggi che ogni ora chiedo ai miei genitori come stanno, oggi che domando a chi l'ha combattuto quante e quali medicine servono, oggi che penso se esista un tutorial per fare le punture se ce ne fosse bisogno, oggi che mi ostino a non andare su un motore di ricerca per capire quante probabilità ci sono di aver infettato gli altri, oggi che scopro di avere una malattia ed avrei solo bisogno di un abbraccio e resta tutto dietro un monitor, in attesa che il tempo passi e penso, la prima settimana la occuperò chiedendomi chi ho contagiato, poi come staranno queste persone, nel mentre pregherò come non ho mai pregato, per loro, scoprirò di avere un Dio anche io forse, che non ho mai voluto oberare, ma di cui oggi ho bisogno, sento anche una priorità in questo momento e la preghiera è una e sola: tutto ciò che dovrai necessariamente elargire come dolore per questo virus, mandalo a me, solo a me, che ho spalle forti, anticorpi cazzuti e tanti nemici che non mi daranno tregua, che penseranno che merito di peggio e aiuteranno a farmi vivere stavolta. 

Attendiamo esito tamponi con lo stesso spirito di quando si aspetta la pizza a domicilio:l'attesa del piacere è essa stessa il piacere. 


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